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Come i SEO possono padroneggiare la ricerca vocale?

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Come i SEO possono padroneggiare la ricerca vocale?

Ottimizzare la ricerca vocale significa principalmente rispondere alle domande utilizzando i featured snippet, prestare attenzione alla SEO locale e perfezionare la facilità d’uso del cellulare.
I SEO specialist ben conoscono i fattori SEO entry-level andando quotidianamente a coprire la ricerca per parole chiave, la strategia dei contenuti, l’autorità del dominio e il profilo backlink.
La strategia SEO è certamente vincente, ma, allo stesso tempo, è il 2019, e questi elementi non saranno sempre altrettanto vincenti nello stesso modo in cui lo erano dieci o addirittura cinque anni fa.
Mancano pochi mesi al 2020 e i digital marketer di tutto il mondo devono rimanere al passo con le mutevoli tendenze che la SEO offre ogni giorno. In questo articolo parleremo dell’opportunità per molti, non ancora sfruttata, di ottimizzare la SEO per la ricerca vocale.
Oggi con la ricerca vocale possiamo più o meno fare di tutto: è possibile acquistare prodotti online, impostare promemoria e agende virtuali e, naturalmente, eseguire ricerche.
Che si tratti di Amazon Alexa, Cortana, Google Assistant o Siri, conoscere la ricerca vocale è sempre più importante, anche per capire in che direzione sta andando il mercato internazionale e l’economia.

Ma cosa significa per la SEO la ricerca vocale?
Ecco una statistica che può aiutare a capire meglio ciò che sta succedendo: Comscore ha previsto che il 50% di tutte le ricerche online sarà effettuato tramite ricerca vocale entro il 2020. Questo è un motivo sufficiente perché ogni marketer digitale si prenda una pausa ed inizi a riflettere.
La metà di tutti i ricercatori online troverà presto i risultati utilizzando semplicemente le proprie voci. La domanda, quindi, dovrebbe nascere spontanea: la SEO che facciamo è ottimizzata per la ricerca vocale?
Se non lo è molto probabilmente ci stiamo perdendo un’importante fetta di mercato, anche perché basti pensare che nel 2017, il 13 per cento degli americani possedeva una specie di assistente intelligente. Questo numero è salito al 16 per cento nel 2019 e si prevede che salirà al 55 per cento entro il 2022.
Quattro suggerimenti per ottimizzare la SEO per la ricerca vocale.
Ammettiamolo: agli utenti piace la comodità di interagire con internet utilizzando solo la propria voce e questo inevitabilmente influenzerà sempre di più il modo di fare SEO.
Ecco allora quattro suggerimenti che tutti i SEO dovrebbero sempre tenere a mente quando vogliono sfruttare la ricerca vocale per incrementare l’ottimizzazione per i motori di ricerca.
1. Pensare ai featured snippet
Le query vocali a cui si può rispondere direttamente con i featured snippet sono un punto focale. L’assistente di Google cerca specificamente i featured snippet dove possibile, leggendo la maggior parte dello snippet ad alta voce. La posizione zero è il risultato migliore da ottenere e i marketer digitali, naturalmente, lo sanno.
Come si arriva ad avere un featured snippet per una ricerca vocale? Come è possibile assicurarsi che Google leggerà il contenuto di un sito ad alta voce ad un “cercatore vocale”?
In primo luogo i featured snippet non sempre vengono estratti dalla posizione uno. Solo il 30% circa, mentre il restante 70% proviene generalmente dalle posizioni che vanno dalla due alla cinque. Che cosa ci dice questo? Vuol dire che, una volta arrivati alla prima pagina, la rilevanza è più importante della posizione.
Per diventare un featured snippet il contenuto dovrebbe essere ottimizzato per rispondere a domande specifiche. Una gran parte dei featured snippet presentati sono legati alle ricette, alla salute e al fai da te, ma non bisogna scoraggiarsi solo perché non sono settori lavorativi nel quale si opera.
Usare lo strumento di ricerca tematica di SEMrush o lo strumento gratuito Answer the Public per generare idee di contenuto per rispondere a specifiche domande degli utenti può essere un ottimo punto di partenza.
Il contenuto avrà maggiori probabilità di essere presentato in un featured snippet se viene realizzato sotto forma di paragrafo, elenco o tabella. Se si sceglie il paragrafo bisogna cercare di mantenerlo sotto le 50 parole e rendere le frasi brevi. Si dovrebbe anche ottimizzare il paragrafo con la parola chiave desiderata. Anche le liste e le tabelle possono essere visualizzate, dato che sono facili da seguire logicamente e visivamente. Qualunque direzione si dia al contenuto bisogna assicurarci che sia facile da capire e privo di terminologia avanzata perché è rivolto al grande pubblico.
Una volta combinati insieme tutti questi passaggi, una volta posizionato l’URL in prima pagina, possiamo immaginare milioni di assistenti virtuali che presentano il contenuto della pagina come la migliore risposta a una domanda dell’utente. Questo è il potere della SEO ottimizzata per la ricerca vocale.
2. Ottimizzare i contenuti per la ricerca vocale
Anche se nella sezione qui sopra abbiamo parlato di contenuto inserito nei featured snippet, il contenuto stesso è abbastanza importante da meritare una propria sezione. Sappiamo bene che il modo migliore per individuare una query in un motore di ricerca è farlo “secondo natura”, ossia come lo farebbe la maggior parte delle persone.  Ecco perché è fondamentale mantenere le ricerche concise e dettagliate tipo “ristorante tradizionale giapponese” che è una query per eccellenza.
I contenuti in forma lunga, come i contenuti con un numero di parole superiore alle 1.800 parole, sono forti nella ricerca vocale come nella SEO tradizionale, ma è anche una buona idea mantenere le frasi relativamente brevi e non utilizzare in modo poco ortodosso il vocabolario. Le persone usano la ricerca vocale come se parlassero nella vita di tutti i giorni, quindi scegliete i sinonimi più utilizzati anche se non sono i termini corretti per eccellenza.
Ancora una volta strumenti gratuiti come Answer the Public risultano fondamentali per scoprire quali domande le persone cercano. Una domanda che inizia con “cosa” è indicativa di qualcuno che sta cercando informazioni, mentre una domanda con “dove” è probabilmente più indicativa di una persona che, in un determinato luogo, è pronta ad agire in base alle proprie intenzioni. Utilizzare queste informazioni a proprio vantaggio, quando si generano contenuti per le ricerche vocali, aiuterà certamente a migliorare le proprie strategie SEO.
3. Perfezionare la mobile-friendliness
La maggior parte delle ricerche vocali, in particolare quelle che coinvolgono qualche variante “near me”, sono effettuate su dispositivi mobili da persone in movimento, persone che forse si trovano in luoghi sconosciuti e si affidano alle ricerche vocali per essere guidati verso i punti di interesse. È quindi di vitale importanza rendere un sito web il più possibile adatto ai dispositivi mobili.
Il primo compito in assoluto di un SEO e/o di un webmaster dovrebbe essere sempre quello di garantire che un sito web abbia un design reattivo piuttosto che adattivo. Le pagine web reattive si adattano a qualsiasi schermo, che sia su uno smartphone o su un tablet.
Altra cosa da fare è certamente quella di lavorare sulla velocità di caricamento del sito web andando a comprimere i file, usando una cache web, ottimizzando le immagini e minifying del codice. Il caricamento di un sito da dispositivo mobile non dovrebbe richiedere più di cinque secondi, ma è sempre bene puntare ai tre o quattro secondi. Questa è la zona di Goldilocks per garantire che gli utenti mobili restino su un sito quando selezionano un risultato fatto con la ricerca vocale.
4. Focus sulla local SEO
Ecco arrivati all’ultimo punto. Oggi più che mai è assolutamente necessario ottimizzare le pagine per la local SEO, soprattutto quando si parla di attività che lavorano in ambito locale. Questo perché il 22% delle ricerche vocali sono legate ad aziende locali come i ristoranti, alberghi e strutture che forniscono servizi.
Per essere sicuri che i potenziali clienti di una determinata zona trovino ciò che cercano, è sufficiente seguire tutti i normali protocolli per l’ottimizzazione per la local SEO. Questi includono l’utilizzo di termini di ricerca geotargettati e “near me” nei meta tag e sulle landing page.
Buona cosa sarebbe quella di creare pagine di localizzazione separate per tutti i vari spot,  rivendicare la pagina di Google My Business e controllare che gli orari di lavoro, il numero di telefono e l’indirizzo siano aggiornati e precisi.
La frequenza delle ricerche vocali in tutto il mondo è destinata ad aumentare non solo nel 2020, ma in tutto il prossimo decennio. La ricerca vocale influisce ed influirà certamente sulla SEO, ma non c’è di che temere.
Lavorando assiduamente sui quattro passi sopra citati è possibile giocare d’anticipo rispetto ai competitor e classificare i risultati da voce come si fa con una tipica query digitata da tastiera. Il futuro sta arrivando, ed è sempre nel migliore interesse di ogni SEO prestare attenzione al futuro.
[via searchengineland.com]
 
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