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Social commerce: tutti gli strumenti delle piattaforme
Al pari dell’e-commerce, anche il social commerce ha conosciuto una crescita esponenziale per tutto il corso del 2020. Come potete immaginare, l’emergenza Covid-19 ha avuto un suo ruolo fondamentale in questo processo, accellerando un’evoluzione che era soltanto agli inizi.
E l’ingente ricorso allo shopping online da parte degli utenti non ha fatto altro che convincere le piattaforme social ad intensificare gli sforzi di integrazione delle funzionalità e-commerce.
Anzi, stando ad alcuni dati recenti, sembrerebbe che gli utenti si stiano abituando sempre di più alla possibilità di acquistare ciò che vedono nel Feed dei social media.
A breve, quindi, potremmo trovarci di fronte ad una nuova abitudine di acquisto.
E i brandUn Brand è un simbolo identificativo, marchio, logo, nome, parola e/o frase che le aziende usano per distinguere il loro prodotto dagli altri. Una combinazione… dovranno essere abili a saper cogliere questa occasione per incrementare le proprie vendite. Ma quali sono davvero gli strumenti che le piattaforme mettono a nostra disposizione?
E perché conviene cominciare ad utilizzarli?
L’ascesa del social commerce
Il social commerce non è altro che una sottocategoria dell’e-commerce, che utilizza le piattaforme social per le transazioni d’acquisto.
In generale, il processo di vendita può avvenire direttamente all’interno del social, oppure sul sito web del brand, dove gli utenti arrivano grazie alla spinta di contenuti condivisi sulle piattaforme.
Date queste premesse, non stupisce affatto che sia diventato uno degli strumenti più utilizzati da brand e aziende per incrementare le vendite, soprattutto in un anno in cui lo shopping online è letteralmente esploso.
Una recente ricerca di squarelovin dimostra come ben il 55% degli utenti abbia effettuato almeno un acquisto dai canali social nel 2020. Il 31%, invece, ha acquistato un prodotto direttamente dagli annunci pubblicitari comparsi nel Feed. E il 19% ha deciso di comprare un prodotto dopo averlo visto in un post condiviso da un influencerInfluencer è chiunque abbia il potere di influenzare le decisioni di acquisto degli altri a causa della sua autorità, conoscenza, posizione o rapporto con il….
A questi dati se ne aggiungono altri, che dimostrano chiaramente come le piattaforme social siano diventate sempre più uno strumento di vendita e acquisto. Secondo squarelovin, il 42% degli utenti utilizza i social media per ricercare prodotti da acquistare. Il che vuol dire una cosa: il social commerce è il futuro dell’e-commerce.
Tutti gli strumenti del social commerce
Come abbiamo già detto, l’emergenza Covid-19 ha convinto buona parte delle piattaforme social a lanciarsi nel mondo dell’e-commerce, aggiungendo funzionalità utili che permettessero alle aziende di continuare la propria attività di vendita nonostante le chiusure del lockdown.
In particolare, sono state soprattutto le PMI a trarre vantaggio da questi strumenti, che gli hanno così permesso di rimanere in contatto con il proprio pubblico. Vediamo allora quali sono gli strumenti proposti dai social media per incrementare le vendite online. E capiamo perché vale la pena inserirli in una strategia di marketing.
Facebook è stata la prima piattaforma ad inserirsi nel panorama del social commerce. Nel 2014, infatti, lanciò Marketplace, una funzione utilizzata soprattutto da privati per la vendita di oggetti second hand.
Ma solo lo scorso anno è arrivato il primo vero e proprio strumento di social commerce della società di Zuckerberg: Facebook Shops, una funzione che permette alle aziende di creare uno shop online accessibile sia da Facebook sia da Instagram.
In questo modo gli utenti hanno la possibilità di acquistare i prodotti presenti nel catalogo del negozio senza dover abbandonare la piattaforma. Tutte le transazioni avvengono così all’interno di Facebook.
Anzi, grazie all’implementazione di strumenti come WhatsApp, Messenger o Instagram Direct, i clienti hanno anche la possibilità di contattare i responsabili dello shop per chiedere consigli o chiarimenti. Oppure per seguire il tracciamento dell’ordine. Insomma, tutte le funzionalità utili di un e-commerce sono raccolte in Facebook Shops.
E per sfruttare le potenzialità del social, la piattaforma ha aggiunto anche la funzione Live Shopping, che consente agli amministratori di taggare i prodotti all’interno delle Dirette su Facebook e Instagram. In questo modo, Facebook consente di aumentare la copertura dei contenuti condivisi dalle Pagine, supportando così l’incremento delle vendite.
Da oramai qualche anno Instagram Shoppable ha consentito a brand ed aziende di utilizzare la piattaforma per incrementare le vendite. Ma con l’emergenza Covid-19 abbiamo assistito ad un vero e proprio upgrade di tutte le funzionalità del social legate allo shopping online.
Oggi, infatti, la sezione Instagram Shop è a sé stante, raggiungibile grazie all’icona a forma di borsetta presente nel menù in basso dell’App. Il vero successo di questa sezione si deve non solo al cambio delle abitudini dei consumatori, ma anche al lancio di nuovi strumenti che hanno aiutato i brand a vendere online.
Tra queste, la possibilità di taggare i prodotti non solo nei post condivisi nel Feed, ma anche nelle Stories, nei Reels e nelle Live ha aiutato non poco le aziende a guadagnare la visibilità necessaria per incrementare le vendite.
Ad oggi, infatti, gli utenti possono acquistare un prodotto da ognuno dei contenuti condivisi sulla piattaforma, ma sempre venendo reindirizzato al sito web dell’azienda.
Per il momento, infatti, soltanto negli Stati Uniti è attiva la funzione Checkout, che consente di acquistare un prodotto che si vede in una delle foto del Feed senza mai uscire dall’applicazione. Anzi, questa opzione permette agli utenti di comprare anche prodotti direttamente dai creator che amano, pagando poi con Facebook Pay.
Per ora, però, non è ancora disponibile in Italia, anche se siamo certi che possa rappresentare il tassello mancante per un’ulteriore crescita del social commerce.
Considerando che il 70% degli utenti ha dichiarato di rivolgersi ad Instagram per scoprire nuovi prodotti, e che ben l’87% delle persone afferma di aver effettuato un acquisto dopo aver visto i contenuti di un influencer, è chiaro che Instagram possa diventare una vera e propria piattaforma di e-commerce. Forse anche in grado di competere con Amazon, ammesso che la funzione Checkout venga ampliata in tutto il mondo.
Gli strumenti di vendita proposti da Pinterest sono molto simili a quelli rilasciati da Instagram negli ultimi anni. Al pari dei cosiddetti “shoppable post”, Pinterest propone i “Pin prodotto”, ossia immagini con tag di acquisto che rimandano all’e-commerce dell’azienda rivenditrice.
Ma per incrementare ulteriormente le funzionalità di shopping, lo scorso anno la piattaforma ha stretto un accordo con Shopify, permettendo agli utenti di caricare direttamente il proprio catalogo prodotti sul social e semplificando così l’esperienza di vendita e acquisto.
E non è tutto. Ad Ottobre 2020, quando il social commerce era nel pieno della sua ascesa, Pinterest ha apportato alcune interessanti modifiche alla piattaforma, per consentire alle aziende di incrementare le vendite.
Anzitutto, ora le aziende hanno la possibilità di usufruire di una tab “Acquista” all’interno del loro profilo, così da poter mostrare i prodotti in vendita in modo più organizzato, dinamico e semplice. In questo modo gli utenti possono vedere tutti i prodotti messi in vendita da un profilo, il che influisce senza dubbio positivamente sulla loro esperienza di acquisto.
Inoltre, la piattaforma sta lavorando molto per migliorare le opportunità offerte dagli annunci pubblicitari, così da aumentare la copertura di un Pin prodotto e conseguentemente anche le vendite di un’azienda. In ogni caso, lo strumento proposto è lo stesso di quasi tutti i social visti finora: vedete un’immagine, cliccate, venite reindirizzati al sito del brand e concludete l’acquisto.
TikTok
TikTok sta lavorando alle funzioni di e-commerce da oramai molto tempo. Il progetto della piattaforma, infatti, era originariamente quello di competere con Douyin, l’App cinese che consente ai creator di organizzare veri e propri shop personalizzati in cui vendere gli articoli da Taobao, il portale di cui è proprietaria Alibaba.
E così, nel tentativo di competere con l’applicazione cinese, TikTok ha cominciato a sviluppare una serie di funzionalità utili per lo shopping online.
Ad oggi, infatti, la piattaforma permette agli utenti di aggiungere nella bio collegamenti al proprio e-commerce, utilizzare il bottone “Acquista ora” negli annunci video e sfruttare le potenzialità dell’HashtagUn hashtag è un’etichetta per parole o frasi, tipica dei social network. Aiuta altri interessati a un argomento a trovare rapidamente contenuti su quello stesso… Challenge Plus, che permette agli utenti di acquistare prodotti associati ad un hashtag sponsorizzato.
Credits: Shopify
Ma ad inserire TikTok nel panorama del social commerce è stata soprattutto la partnership con Shopify, che ha consentito alla piattaforma di lanciare i cosidetti Shoppable Ads.
Da qualche mese a questa parte, le aziende che utilizzano Shopify per il proprio e-commerce hanno la possibilità di sincronizzare il proprio account con quello di TikTok Business, così da vendere i propri prodotti direttamente sul social, tramite annunci video shoppable che compaiono nel Feed degli utenti.
In questo modo oltre 1 milioni di aziende e commercianti presenti su Shopify potranno incrementare le proprie vendite proponendosi al pubblico giovane e giovanissimo di TikTok.
È innegabile, allora, che questa sia una delle partnership più degne di nota nel settore, soprattutto considerando che i Millennials e la Gen Z sono i consumatori del futuro.
Quale modo migliore per fidelizzarli se non quello di usare l’App che amano di più?
YouTube
Se parliamo di social commerce e di piattaforme che permettono ai brand di incrementare le vendite, non possiamo certo tralasciare YouTube, anche se ancora non esiste una possibilità effettiva di usare il social per fare acquisti.
Con 2 miliardi di utenti attivi al mese, YouTube è la più grande piattaforma di video online al mondo. E, allo stesso tempo, è anche il secondo motore di ricerca più utilizzato a livello globale – dopo Google, che è la società madre che lo possiede -.
Considerando questi due presupposti, non c’è da stupirsi che moltissime aziende guadagnino grazie agli annunci pubblicitari condivisi sulla piattaforma.
Ma YouTube vuole offrire ancora più possibilità alle aziende, ed è per questo che sta testando la funzione YouTube Shopping, che permetterà agli utenti di acquistare i prodotti direttamente dai video.
Per il momento si tratta soltanto di un test della piattaforma, ma potrebbe rivelarsi davvero una svolta nel panorama del social commerce.
A quanto pare, Google sta anche testando la possibilità di integrare Shopify nella piattaforma, così da permettere alle aziende e ai commercianti di utilizzare il nuovo strumento con maggiore facilità.
E questo sarebbe soltanto un altro dei tanti tool a disposizione dei brand, che avranno solo l’imbarazzo della scelta sulla piattaforma su cui indirizzare i propri investimenti. Ma la varietà di proposte dei social media significa soltanto una cosa: il social commerce è la nuova frontiera dell’acquisto online.
Ma cosa succederà all’e-commerce allora?